Oggi anche l’arte passa dai social network. Gli “art influencer” sono esperti del settore o semplici appassionati, accomunati dal fatto di essere sempre “sul pezzo” rispetto quello che succede nel mondo dell’arte contemporanea. Partecipano a vernissage e presentazioni, visitano musei, mostre e gallerie per poi condividere le loro esperienze online. Scopri chi sono i più famosi influencer del settore e in che modo possono aiutare gli operatori culturali a promuovere i propri eventi.
Il panorama degli art influencer, specialmente nel nostro Paese, è molto diverso rispetto a quello, ad esempio, del mondo fashion o dello sport. Dimenticate le star da milioni di followers o i dibattiti infuocati tra sostenitori e haters. Quella dell’arte è senza dubbio una nicchia, e per il momento in Italia troviamo soprattutto micro influencers, che tuttavia si distinguono spesso per contenuti di qualità e una buona interazione con la propria fan base.
I social network rappresentano uno strumento fantastico per rendere il mondo dell’arte più democratico e per permettere ad artisti giovani di farsi conoscere, offrendo una “vetrina potenzialmente planetaria”, come spiega Gerry Bonetti.
Ma chi è Gerry Bonetti?
Art influencers italiani : la nostra top five
- Gerry Bonetti (82.000 followers)
Solo foto di opere d’arte e caption meticolose e dettagliate, niente selfie né mondanità, nel feed Instagram di Gerry Bonetti. Un successo, il suo, frutto di una travolgente passione per l’arte contemporanea, niente post sponsorizzati ma moltissime ore trascorse a postare e rispondere agli utenti (dalle 6 alle 8 ore al giorno, pare che vada a dormire alle 3 del mattino per star dietro a tutto). Ma chi si cela dietro questo profilo di successo? Germano Bonetti nella vita “offline” è un avvocato milanese di successo, nonché un appassionato collezionista, che al momento ha accumulato oltre 250 opere, specialmente di artisti under 40.
- Edoardo Monti (37.000 followers)
Inserito nella lista dei top 200 art influencers mondiali di Art Gorgeous, non è certo un semplice amateur: ha studiato a New York e lavorato per anni nella comunicazione di Stella McCartney. Oggi è founder di Palazzo Monti, una residenza d’artista ubicata in un palazzo del Duecento a Brescia, nonché collaboratore di Vogue. I suoi selfie in giro per le gallerie di tutto il mondo e il suo stile ironico lo hanno reso molto seguito su Instagram.
- Maria Vittoria Baravelli (20.000 followers)
Preferisce definrsi “art sharer”, perché il termine influencer evoca un condizionamento del prossimo, concetto che non le appartiene affatto, Maria Vittoria è stata invitata al programma “Giovani e influencer” di Rai2 in compagnia di Clio Makeup, Salvatore Aranzulla e Chiara Nasti.
Ravennate di nascita, si è trasferita a Milano per studiare ed è attiva soprattutto su Instagram, dove pubblica recensioni di mostre e stories che possono essere usate come “memo” per arrivare preparati ad un’esposizione. Collabora con numerosi musei e viene spesso invitata ad eventi e inaugurazioni.
- The girl in the gallery (16.000 followers)
Cristina Giopp è “la ragazza nel museo”. Originaria di Padova e forte di studi universitari in gestione dei beni culturali e storia dell’arte, ha la fortuna di viaggiare per tutto il mondo e documenta su Instagram la sua passione per l’arte contemporanea. Recentemente ha realizzato un progetto fotografico per Vogue. Il suo obiettivo dichiarato è avvicinare quante più persone possibile a un mondo che spesso viene visto come distante e inaccessibile.
- The Bonamist (10.000 followers)
Classe 1955 e una carriera di curatore e critico d’arte di tutto rispetto, Francesco Bonami è sbarcato su Instagram con il profilo @thebonamist. Barba bianca e occhiali da sole, racconta il suo punto di vista, non di rado polemico e dissacrante, sul mondo dell’arte contemporanea in video di pochi secondi, foto e sketch. Il suo collega Luca Beatrice lo ha definito “il più imprevisto esempio di mutazione genetica che riguarda la figura di curatore e critico d’arte”, dicendo che il suo profilo Instagram è “un immateriale oggetto di culto, molto meglio di ciò che puoi trovare in galleria o alle fiere”.
In conclusione, chi sono gli art influencer?
È difficile identificare un’unica tipologia di art influencer.
Come abbiamo visto, ci sono curatori e critici d’arte “prestati” al mondo dei social, come Francesco Bonami, ma anche Caroline Corbetta – su Instagram @MissCorbetta.
Poi ci sono i collezionisti, che diventano nuovi influencer nel momento in cui condividono i propri acquisti su Instagram. Quando l’imprenditore giapponese Yusaku Maezawa ha annunciato (su Instagram) di aver acquistato una tela di Basquiat per la cifra record di 110,5 milioni di dollari, la sua fan base è esplosa, arrivando a oltre 90 mila followers.
Infine ci sono i giovani appassionati d’arte, spesso (ma non sempre), con una formazione specifica nel settore, cosiddetti “nativi digitali” abituati a condividere ogni propria passione sul web. Tra di loro le già citate Maria Vittoria Baravelli e Cristina Giopp di “The girl in the gallery”, ma anche profili interessanti con una fan base sotto i 10 mila followers, come ad esempio “Travel on art”, creato da due giovani creative fondatrici di una factory per freelance a Reggio Emilia, oppure “culturush”, dove la giovane Virginia parla di arte ma non solo.
Come selezionare e contattare un art influencer?
Come può muoversi un brand che voglia promuovere un progetto artistico online, oppure un museo/galleria/ente istituzionale che vuole dare visibilità alla propria programmazione? Per molto tempo, il mondo della cultura e quello dei social sono stati visti come distanti, quando non “nemici”. Tuttavia, sottovalutare i social rischia di essere un grave peccato di superbia e miopia da parte di brand e istituzioni. Infatti, i canali social possono offrire un prezioso strumento per ampliare il bacino di utenti potenziali di una mostra o di un evento.
In quanto nicchia molto specifica nel variegato mondo dell’influencer marketing, individuare e contattare un influencer di arte contemporanea può apparire una mission impossible per brand e istituzioni poco avvezzi al mondo dei social. Un’ottima soluzione è quella di rivolgersi ad una piattaforma online, ovvero un luogo dove gli influencer presentano il proprio profilo e le proprie specializzazioni. Forse qui non troverete i VIP, ma le piattaforme, come ad esempio AQER, sono un ottimo vivaio dove scovare i nuovi promettenti personaggi del mondo social e contattarli in modo semplice e trasparente.